LI932
GROTTA DEL PICCO
Primo censitore
NORFO L. (ISSEL)
Regione
LIGURIA
Provincia
SV
Comune
STELLA
Località
MONTE PIANO NEFOSSE, CORONA
Monte
PIANO NEFOSSE
Area carsica
Formazione geologica
SPM DOLOMIE DI SAN PETRO DEI MONTI
Dimensioni
Sviluppo reale
356
Sviluppo planimetrico
0
Estensione
0
Dislivello positivo
0
Dislivello negativo
120
Dislivello totale
120
Posizione dell'ingresso
Latitudine
44° 24' 06.3'' N
Longitudine
8° 27' 22'' E
Tipo di coordinate
GPS Geografiche WGS84
Tipo coordinate originali
GPS Geografiche WGS84
Quota altimetrica
590
Cavità archeologica
No
Cavità marina
No
Rischio ambientale
No
Idrologia
assorbente temporanea,torrenti temporanei
Andamento
PREVALENTEMENTE VERTICALE
Percorribilità
CON ATTREZZATURA DA PROGRESSIONE SU CORDA
Gruppi
GSL, CAI NOVARA (2001)
S.C.RIBALDONE (2005)
S.C.RIBALDONE (2005)
Note
POSIZIONAMENTO 2007 RIBALDONE
Descrizione
Dall' ingresso si arriva tramite un cunicolo sul soffitto di una salettina concrezionata.
Si discende in arrampicata e si prosegue in discesa fino al P6.
Raggiunto il fondo del pozzo si risale per raggiungere un ampio corridoio concrezionato che tramite uno scivolo arriva al P15, il pozzo più profondo e suggestivo della grotta.
Sul fondo sulla destra è presente una spettacolare acquasantiera alabastrina.
Si tralascia il camino parallelo al pozzo comunicante comunicante con degli ambienti raggiungibili in traversata sul P15 e si prosegue verso la pare attiva della cavità.
Il breve ramo sulla destra porta ad una cascatella che esce da un cunicolo impraticabile e che da origine ad il torrente temporaneo che percorre la grotta.
Proseguendo invece a sinistra, seguendo il torrentello verso valle si arriva in prossimità del P7 aggirabile tramite una cengia sulla sinistra che porta ad una parte del pozzo che è possibile scendere in arrampicata.
Si prosegue ora in ampi ambienti tra crolli e depositi per una ventina di metri fino a raggiungere uno sprofondamento di circa 4 metri di diametro (21) facilmente scendibile in arrampicata.
Rimanendo alti, sopra lo sprofondamento, o mediante una galleria che si apre a metà altezza, è possibile percorrere una modesta galleria che termina in corrispondenza di due fratture impercorribili: è il fondo fossile della grotta, a 48 metri di profondità.
Alla base dello sprofondamento, superato un grosso masso, si prosegue in discesa in comodi ambienti tra massi di crollo di svariata dimensione.
Disceso in arrampicata un pozzettino non molto visibile, uno stretto passaggio permette di arrivare all' orlo di un pozzo (P6), interrotto dopo pochi metri da un marcato terrazzino.
Un ultimo saltino porta alla sala finale, a 68 metri di profondità. Quest' ultima è stata allargata dal S.C.Ribaldone nel 2007 portando alla luce la nuova parte di grotta. Si prosegue per una decina di metri nel meandro quasi interamente allargato artificialmente fino a raggiungere, tramite una scomoda strettoia, una saletta ingombra di massi. Da qui si scende per circa 5 metri in direzione del meandro iniziale fino ad ad una strettoia concrezionata che immette a metà altezza di una sala situata sotto la ex sala terminale.
Si continua a scendere tramite un doppio passaggio che porta ad un pozzo di circa 8 metri, quasi verticale, scendibile in arrampicata.
Dalla base di questo, caratterizato da singolari lame di calcite, si prosegue orizzontalmente lungo la frattura passando sotto ad una breve camino caratterizzato da un sottile terrazzino di conglomerato posto quasi sul soffitto.
Si prosegue verso il basso tra massi e lame cristallizzate fino ad arrivare ad una saletta. si scende ancora in direzione della frattura passando sotto un ulteriore camino alto circa 8 metri dalle pareti terrose.
Qui, tramite una stretta fessura, si scende ancora diagonalmente per circa 5 metri fino ad arrivare ad una saletta ingombra di massi percorsa dal torrente temporaneo.
Alla base della saletta, a circa 100 metri di profondità, sempre seguendo la frattura si arriva alla sommità di un altro pozzo con imbocco piuttosto stretto e sovrastato da un camino.
Si scende in arrampicata per circa 8 meri, fino ad arrivare alla base.
Proseguendo tra i massi un' altra strettoia conduce alla sommità di un vano più ampio con evidenti segni di scorrimento idrico alto circa 6 metri.
Al centro della sala un passaggio tra i massi conduce ad un altro piccolo vano.
Si scende diagonalmente in un conicolo coperto da grossi cristalli di calcite fino ad arrivare ad una salettina dove parte orizzontalmente uno stretto cunicolo tuttora inesplorato.
In basso un breve saltino conduce al letto sabbioso del torrente, collegato al cunicolo superiore da una stretta frattura.
Si discende in arrampicata e si prosegue in discesa fino al P6.
Raggiunto il fondo del pozzo si risale per raggiungere un ampio corridoio concrezionato che tramite uno scivolo arriva al P15, il pozzo più profondo e suggestivo della grotta.
Sul fondo sulla destra è presente una spettacolare acquasantiera alabastrina.
Si tralascia il camino parallelo al pozzo comunicante comunicante con degli ambienti raggiungibili in traversata sul P15 e si prosegue verso la pare attiva della cavità.
Il breve ramo sulla destra porta ad una cascatella che esce da un cunicolo impraticabile e che da origine ad il torrente temporaneo che percorre la grotta.
Proseguendo invece a sinistra, seguendo il torrentello verso valle si arriva in prossimità del P7 aggirabile tramite una cengia sulla sinistra che porta ad una parte del pozzo che è possibile scendere in arrampicata.
Si prosegue ora in ampi ambienti tra crolli e depositi per una ventina di metri fino a raggiungere uno sprofondamento di circa 4 metri di diametro (21) facilmente scendibile in arrampicata.
Rimanendo alti, sopra lo sprofondamento, o mediante una galleria che si apre a metà altezza, è possibile percorrere una modesta galleria che termina in corrispondenza di due fratture impercorribili: è il fondo fossile della grotta, a 48 metri di profondità.
Alla base dello sprofondamento, superato un grosso masso, si prosegue in discesa in comodi ambienti tra massi di crollo di svariata dimensione.
Disceso in arrampicata un pozzettino non molto visibile, uno stretto passaggio permette di arrivare all' orlo di un pozzo (P6), interrotto dopo pochi metri da un marcato terrazzino.
Un ultimo saltino porta alla sala finale, a 68 metri di profondità. Quest' ultima è stata allargata dal S.C.Ribaldone nel 2007 portando alla luce la nuova parte di grotta. Si prosegue per una decina di metri nel meandro quasi interamente allargato artificialmente fino a raggiungere, tramite una scomoda strettoia, una saletta ingombra di massi. Da qui si scende per circa 5 metri in direzione del meandro iniziale fino ad ad una strettoia concrezionata che immette a metà altezza di una sala situata sotto la ex sala terminale.
Si continua a scendere tramite un doppio passaggio che porta ad un pozzo di circa 8 metri, quasi verticale, scendibile in arrampicata.
Dalla base di questo, caratterizato da singolari lame di calcite, si prosegue orizzontalmente lungo la frattura passando sotto ad una breve camino caratterizzato da un sottile terrazzino di conglomerato posto quasi sul soffitto.
Si prosegue verso il basso tra massi e lame cristallizzate fino ad arrivare ad una saletta. si scende ancora in direzione della frattura passando sotto un ulteriore camino alto circa 8 metri dalle pareti terrose.
Qui, tramite una stretta fessura, si scende ancora diagonalmente per circa 5 metri fino ad arrivare ad una saletta ingombra di massi percorsa dal torrente temporaneo.
Alla base della saletta, a circa 100 metri di profondità, sempre seguendo la frattura si arriva alla sommità di un altro pozzo con imbocco piuttosto stretto e sovrastato da un camino.
Si scende in arrampicata per circa 8 meri, fino ad arrivare alla base.
Proseguendo tra i massi un' altra strettoia conduce alla sommità di un vano più ampio con evidenti segni di scorrimento idrico alto circa 6 metri.
Al centro della sala un passaggio tra i massi conduce ad un altro piccolo vano.
Si scende diagonalmente in un conicolo coperto da grossi cristalli di calcite fino ad arrivare ad una salettina dove parte orizzontalmente uno stretto cunicolo tuttora inesplorato.
In basso un breve saltino conduce al letto sabbioso del torrente, collegato al cunicolo superiore da una stretta frattura.
Itinerario
Dal casello di Albissola proseguire a sinistra.
Superato il paese di Stella S.Giovanni prendere il bivio sulla sinistra per Stella Corona.
Arrivati alla piazzetta della chiesa proseguire su una strada in salita con indicazione "località Bonomo".
La strada diventa sterrato, e prosegue in salita.
Arrivati a un secco un tornante si prosegue sullosterrato a sinistra fino ad arrivare ad uno spiazzo molto panoramico dove si parcheggia l'auto.
Si prosegue per lo sterrato erboso sulla sinistra in leggera discesa per qualche centinaio di metri.
Superato un tombino sulla sinistra si prosegue fino a che lo sterrato inizia a salire per arrivare a delle rocce sulla sinistra a picco sulla valle.
Da qui si scende per il ripido pendio un centinaio di metri dove su un terrazzino è ubicato il piccolo ingresso della grotta.
Superato il paese di Stella S.Giovanni prendere il bivio sulla sinistra per Stella Corona.
Arrivati alla piazzetta della chiesa proseguire su una strada in salita con indicazione "località Bonomo".
La strada diventa sterrato, e prosegue in salita.
Arrivati a un secco un tornante si prosegue sullosterrato a sinistra fino ad arrivare ad uno spiazzo molto panoramico dove si parcheggia l'auto.
Si prosegue per lo sterrato erboso sulla sinistra in leggera discesa per qualche centinaio di metri.
Superato un tombino sulla sinistra si prosegue fino a che lo sterrato inizia a salire per arrivare a delle rocce sulla sinistra a picco sulla valle.
Da qui si scende per il ripido pendio un centinaio di metri dove su un terrazzino è ubicato il piccolo ingresso della grotta.
Sequenza pozzi
6,15,7,7
Fauna
Colonie di chirotteri
Meteorologia
aspira con il freddo,soffia con il freddo
Autori immagine ingresso
Alessandro Vernassa
Autori testi descrizione
CAI Novara, Alessandro Vernassa
Dati pre importazione
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Quest' ultima \u00e8 stata allargata dal S.C.Ribaldone nel 2007 portando alla luce la nuova parte di grotta. Si prosegue per una decina di metri nel meandro quasi interamente allargato artificialmente fino a raggiungere, tramite una scomoda strettoia, una saletta ingombra di massi. Da qui si scende per circa 5 metri in direzione del meandro iniziale fino ad ad una strettoia concrezionata che immette a met\u00e0 altezza di una sala situata sotto la ex sala terminale.\r\nSi continua a scendere tramite un doppio passaggio che porta ad un pozzo di circa 8 metri, quasi verticale, scendibile in arrampicata.\r\nDalla base di questo, caratterizato da singolari lame di calcite, si prosegue orizzontalmente lungo la frattura passando sotto ad una breve camino caratterizzato da un sottile terrazzino di conglomerato posto quasi sul soffitto.\r\nSi prosegue verso il basso tra massi e lame cristallizzate fino ad arrivare ad una saletta. si scende ancora in direzione della frattura passando sotto un ulteriore camino alto circa 8 metri dalle pareti terrose.\r\nQui, tramite una stretta fessura, si scende ancora diagonalmente per circa 5 metri fino ad arrivare ad una saletta ingombra di massi percorsa dal torrente temporaneo.\r\nAlla base della saletta, a circa 100 metri di profondit\u00e0, sempre seguendo la frattura si arriva alla sommit\u00e0 di un altro pozzo con imbocco piuttosto stretto e sovrastato da un camino.\r\nSi scende in arrampicata per circa 8 meri, fino ad arrivare alla base.\r\nProseguendo tra i massi un' altra strettoia conduce alla sommit\u00e0 di un vano pi\u00f9 ampio con evidenti segni di scorrimento idrico alto circa 6 metri.\r\nAl centro della sala un passaggio tra i massi conduce ad un altro piccolo vano.\r\nSi scende diagonalmente in un conicolo coperto da grossi cristalli di calcite fino ad arrivare ad una salettina dove parte orizzontalmente uno stretto cunicolo tuttora inesplorato.\r\nIn basso un breve saltino conduce al letto sabbioso del torrente, collegato al cunicolo superiore da una stretta frattura.","FAUNA":"Colonie di chirotteri","POZZI":"6,15,7,7","PERCORRIBILITA":"CON ATTREZZATURA DA PROGRESSIONE SU CORDA","recordinsert":"2010-07-10 01:32:00","recordupdate":"2016-02-14 15:00:17","username":"admin","userupdate":"alessandrovernassa","marina":"N","archeologica":"N","rischioambientale":"N","chiusa":"N","ANDAMENTO":"PREVALENTEMENTE VERTICALE","data_verifica":null,"photo1":"Picco_ingresso.jpg","authorphoto1":"Alessandro Vernassa","authorDESCRIZIONE":"CAI Novara, Alessandro Vernassa","METEO":"soffia in inverno,aspira in inverno"}
Dati compilazione
Data importazione
10/07/2010
Utente che ha inserito i dati
admin
Utente che ha aggiornato i dati
alessandrovernassa
Ultima modifica dei dati
14/02/2016
Coordinate WGS84 (Lon,Lat):
Coordinate WGS84 (Lon,Lat):
Coordinate WGS84 UTM (x,y,zone):
Bibliografia
1973-1974 | Corona | ESPOSITO Marco, FONDACARO C., GERBINO Paolo, NORFO L. | Visualizza |
1981 | Nuove esplorazioni alla Grotta del Picco | ESPOSITO Marco | Visualizza |
2005 | Un, due, tre … Stella! A spasso per il savonese. | RODANO Andrea | Visualizza |
2005 | Le grotte di Stella e di Ellera (SV) | CELLA Gian Domenico, TORRI Roberto, VERRINI Alberto | Visualizza |
2007 | Corso di introduzione alla Speleologia | Erica Parodi | Visualizza |
2007 | Minicampo a Piano Nefosse | Erica Parodi, Alessandro Vernassa | Visualizza |
2008 | Speleorama 7 | Alessandro Vernassa Marco De Crescenzo | Visualizza |
Schede storiche Issel:
Genera scheda catastale
Foto della cavità
Numero grotta
LI932 GROTTA DEL PICCO
Autore foto
Marco Esposito
Numero grotta
LI932 GROTTA DEL PICCO
stallattiti
Numero grotta
LI932 GROTTA DEL PICCO
concrezioni sul ramo alto
Numero grotta
LI932 GROTTA DEL PICCO
Autore foto
Marco Esposito
Numero grotta
LI932 GROTTA DEL PICCO
Autore foto
Manuela Esposito
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