LI420

GROTTA DEL SANTUARIO DELLA MADONNA DEL DESERTO

Altre denominazioni
GARBAZZO
Primo censitore
CARLINI W. ED ALTRI (1966) - COLONNA M., MALOSSI L., PATRUCCO P., PENNER M., SICCARDI F., SIDOTI T., VERRINI A. (1995)
Regione
LIGURIA
Provincia
SV
Comune
MILLESIMO
Località
SANTUARIO/BRIC CASTELLACCIO
Formazione geologica
MOR FORMAZIONE DI MOLARE
Dimensioni
Sviluppo reale
430
Sviluppo planimetrico
407
Estensione
192
Dislivello positivo
25
Dislivello negativo
0
Dislivello totale
25
Posizione dell'ingresso
Latitudine
4908950
Longitudine
1435425
Tipo di coordinate
Gauss Boaga Zona 1
Tipo coordinate originali
CTR 1:10000 Gauss Boaga
Quota altimetrica
605
Quota cartografica
605
Quota GPS
1981
Cavità archeologica
No
Cavità marina
No
Rischio ambientale
No
Cavità chiusa
Si
Idrologia
emittente permanente
Gruppi
G.S.SAVONESE
Note
REVISIONE CATASTALE 1995 -
ACQUEDOTTO DI MILLESIMO
Dati di posizionamento da scheda originale Revisione Catastale
RILIEVO
Cavità chiusa
Descrizione
La “Grotta del Santuario della Madonna del Deserto” è nota localmente col nome di “Garbazzo”: l’immagine affrescata che decorava il muro del seccatoio che precedette (nel tempo e nella devozione) il sette-ottocentesco Santuario, era comunemente denominata “Madonna del Garbazzo” (anche in questo caso è singolare l’accostamento tra il fenomeno naturale della grotta-risorgenza e l’elemento sovrannaturale della fede religiosa).
La cavità si apre e si sviluppa all'interno di alcuni strati di un conglomerato Oligocenico grossolano, alternato a livelli arenacei con lenti marnoso-sabbiose ed è percorsa da un modesto corso d’acqua perenne, captato a scopo potabile dal Comune di Millesimo.
L’ingresso inferiore della grotta, protetto da una cancellata in ferro, dà accesso ad una galleria comodamente percorribile, allargata artificialmente per una lunghezza di circa 80 metri (caposaldi da 0 a 12) in occasione dei lavori di canalizzazione dell’acqua che la percorre (imbrigliata al caposaldo 15). In questo primo tratto spesso la base e le pareti della galleria sono state rinforzate con manufatti in muratura (in cemento e a secco).
Nei pressi del caposaldo 8 si può accedere ad un basso ambiente impostato in interstrato (caposaldi da 70 a 72), da cui risale una breve galleria (caposaldi da 72 a 75) ed un largo scivolo (caposaldo 76).
Da qui si accede in un ambiente morfologicamente molto differente, impostato su di una marcata fratturazione sub-verticale, che è possibile risalire tra i massi, risultanti da crolli delle pareti e della volta, sino al caposaldo 85.
Ritornando al termine della galleria artificiale e risalendo presso il caposaldo 14, si raggiunge invece un cunicolo spesso occupato da profonde pozze d’acqua e percorso dal torrente solo in occasione di piene eccezionali (caposaldi da 14' a 21). In questi rarissimi casi, il tratto tra i caposaldi 21 e 26 viene occluso da deposito sabbioso.
Oltre a questo punto, percorsi ancora una ventina di metri in un basso e largo interstrato la cui base è ingombra di sabbia e ciottoli (sino al caposaldo 29), è possibile scendere nella galleria percorsa dal torrente (dal caposaldo 30 al 39), morfologicamente ancora un interstrato simile al precedente.
L’acqua che vi scorre, proviene da un minuscolo sifone e si perde in altro. E’ anche possibile invece risalire una ripida condotta con morfologie a pieno carico, che immette in un tratto della grotta ormai completamente fossile (caposaldi da 40 a 42) caratterizzato ancora da imponenti depositi sabbiosi.
A questo punto è possibile percorrere per qualche metro una frattura verso valle (caposaldi da 42 a 45) oppure accedere verso monte ad un vasto ambiente (caposaldi da 42 a 56) interessato da notevoli depositi concrezionali: si tratta della Sala Pelagalli, secondo la denominazione dei primi esploratori (Gruppo Grotte Ferrania)
Da questa camera è possibile risalire in un piccolo ambiente controllato dalla fratturazione (dai caposaldi 49 a 51) oppure accedere, verso monte, ad un basso cunicolo impostato in interstrato (dai caposaldi 52 a 55) e ancora ad un angusto e articolato interstrato, disposto ad un livello superiore (caposaldi da 56 a 64).
Giunti in una prima camera concrezionata (caposaldo 65) e passato un ulteriore restringimento, si accede nell’ultimo ambiente, ancora impostato su di un largo e basso interstrato interessato da un imponente riempimento di sedimento sabbioso: qui si trovano alcune curiose concrezioni, dalle forme molto insolite: le “stalagmiti a tazza” ed una incredibile stalagmite con il becco, che ricorda un pinguino.
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Dati compilazione
Data importazione
10/07/2010
Utente che ha inserito i dati
admin
Utente che ha aggiornato i dati
enricomassa
Ultima modifica dei dati
19/02/2017

Coordinate WGS84 (Lon,Lat):
Coordinate WGS84 (Lon,Lat):
Coordinate WGS84 UTM (x,y,zone):

Bibliografia

1904Memorie storiche del Santuario di N.S. del Deserto e cenni su Millesimo. SavonaPALADINO V.Visualizza
1932I Miriapodi cavernicoli italianiMANFREDI PaolaVisualizza
1966Grotta del Santuario della Madonna del DesertoBOARINO Bruno, CARLINI ValterVisualizza
1966Grotte catastateBOARINO Bruno, CARLINI Valter, EMILIANI RobertoVisualizza
1967-1968Val Bormida sotterraneaCARLINI ValterVisualizza
1969Brevi notizie e rilievo di alcune grotte poco note della Valle Bormida (Savona)CARLINI ValterVisualizza
1984Contributo per una storia degli aspetti religiosi delle grotte della Liguria occidentaleBONZANO Claudio, CALANDRI GilbertoVisualizza
1995Le grotte di MillesimoMASSUCCO Rinaldo, PENNER Marcello, VERRINI AlbertoVisualizza
1995Le sorprese della "Grotta del Santuario della Madonna del Deserto" di Millesimo (Garbazzo)VERRINI AlbertoVisualizza
1995Grotte e CarsismoGruppo Speleologico SavoneseVisualizza
1996Attività '96 nelle Valli delle BormideSANNA AdeleVisualizza
1996Carsismo nella Formazione di Molare: 2° Contributo - Rassegna bibliografica commentataCELLA Gian Domenico, VERRINI AlbertoVisualizza

Schede storiche Issel:

Documentazione Delegazione Speleologica Ligure

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