MONTE GROSSO
SV28
Provincia
LIGURIA
Provincia
SV
Descrizione
Piccola area carsica, sinora priva di cavità significative, caratterizzata, un tempo, da modesti interventi antropici (piccoli insediamenti, pascolo, ecc.): questa relativa integrità è stata alterata negli ultimi cinquant’anni, oltre che dal traforo dell’Autostrada dei Fiori e da insediamenti abitativi all’estremità meridionale, da una grande discarica (ora chiusa), che, tra l’altro, ha totalmente “sepolta” l’unica grotta di un certo rilievo.
Superficie interessata (ha)
413
Comuni
PIETRA LIGURE, TOVO S. GIACOMO, BORGIO VEREZZI
Bacino imbrifero
MAREMOLA BOTTASSANO
Caratteristiche geolitologiche
Calcari di Val Tanarello e Dolomie di S Pietro ai Monti
Caratteristiche geomorfologiche
Ambiente selvaggio e aspro tipicamente carsico.Carsismo superficiale molto sviluppato (campi solcati). Un esempio di valle troncata: alto rio Zerbetti
Caratteristiche idrogeologiche
L’assorbimento totalmente diffuso e rapido in profondità e l’immersione generale della serie carbonatica indica come i drenaggi ipogei siano indirizzati verso l’ampia falda idrica della piana del Rio Bottassano (da lungo tempo sfruttata) e, probabilmente, verso disperse sorgenti sottomarine presso la costa orientale di Pietra Ligure (possibili anche apporti verso l’acquifero del basso Maremola). Da ricordare che durante i lavori di scavo dell’autostrada, nella galleria che attraversa il centro del Monte Grosso furono intercettate diverse venute di acqua. Lungo la costa: sorgenti sottomarine sull'allineamento in mare della sponda sinistra del Maremola
Caratteristiche speleologiche
L’area del Monte Grosso si può considerare, in gran parte, una morfologia relitto (superfici di spianamento, valloni ereditati), attualmente a lenta evoluzione esterna per l’assorbimento disperso. La morfologia superficiale presenta frammentate strutture tipo karren: creste, solcature, irregolari kamenitze, spuntoni di corrosione, alveolature, ecc. In profondità la carsificazione è presumibilmente evoluta, in quanto i processi carsici erano già attivi nel Cenozoico. L’unica cavità esplorata (1057 Li/SV) è strettamente controllata dal reticolo di litoclasi: è una grotti cella allo stadio senile con processi clastici e depositi litogenetici fossili.
Copertura vegetale e uso del suolo
Macchia mediterranea, limitata zona a bosco di conifere sul versante N del Monte Grosso nella fascia inferiore S, attività agricole ed abitazioni. Il settore, malgrado la prolungata azione antropica, presenta una copertura vegetale pressoché continua: sui versanti meridionali, in alto predomina la gariga e la macchia mediterranea (diffusa, assieme a pini e roverelle, sui dossi sommitali), più in basso Pinus pinea di rimboschimento, alternato alla roverella (Quercus pubescens) e, sotto, ambienti antropizzati (uliveti e, più in basso, abitazioni). I lati occidentali sono caratterizzati da fitta macchia con pini e roverelle, mentre nei versanti settentrionali e nordorientali la vegetazione è più sciafila, con caducifolie arboree e macchia.
Bibliografia
CALANDRI G.(2011). Le acque carsiche del Finalese e della Val Maremola. Caratteri idrogeologici e chimico-fisici. G.S. Imperiese CAI, Regione Liguria: 1-128.
LAZZARINI G. (1978). Attività di catasto nel Savonese. Stalattiti e Stalagmiti, G.S. Savonese, 17: 22-24.
LAZZARINI G. (1978). Attività di catasto nel Savonese. Stalattiti e Stalagmiti, G.S. Savonese, 17: 22-24.
Inquadramento geografico
L’area carsica (a superficie grossolanamente ellittica: asse maggiore oltre 3 km, minore quasi 1,5 km) si sviluppa tra la bassa Val Maremola, ad Ovest, ed il Rio Bottassano sui lati orientali. Il Monte Grosso (quote 319 e 299 m) è un rilievo arrotondato con modesta acclività in tutti i versanti perimetrici; l’allungata area sommitale, a linee dolci (asse ca. SSE-NNW) è, almeno in parte, da considerarsi una paleosuperficie. Poco marcato il reticolo idrografico superficiale.
Inquadramento geologico
L’area è sviluppata essenzialmente nei calcari dolomitici, dolomie e calcari della Formazione delle Dolomie di S. Pietro dei Monti (Unità del Monte Carmo, Dominio Brianzonese ligure) dell’Anisico-Ladinico (Trias medio). L’immersione dei carbonati è meridionale: la formazione mediotriassica si immerge a quote sotto il piano costiero. La progressiva copertura vegetale rende assai frammentarie le osservazioni dirette delle strutture geologiche e geomorfologiche.
Grotte conosciute in quest'area: 1
LI1057 TANA DI MONTE GROSSO wgs84: 44.17014N 8.28938E Q.230
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