MONTE GRAMMONDO

IM1

Provincia
LIGURIA
Descrizione
Pur essendo un’area carsica nei calcari giurassici puri e con il potenziale speleo-idrocarsico maggiore della Liguria (oltre 1400 m di dislivello) non sono state sinora esplorate grandi cavità per le difficoltà legate alle condizioni tettoniche.
Superficie interessata (ha)
1470
Comuni
VENTIMIGLIA, OLIVETTA SAN MICHELE
Bacino imbrifero
Roja e Rio di Latte
Caratteristiche geolitologiche
Calcari giurassici (serie potente 700 m ca.), calcari del Malm, marginalm. arenarie calcaree del Luteziano (fortem. fossilifere)
Caratteristiche geomorfologiche
Carso di tipo mediterraneo, con rilievi aspri ed elevata fratturazione. Campi solcati (con microforme di tipo aperto), grize e pietraie; morfologie carsiche delle falesie; canyon calcarei; forme di biocorrosione nei calcarei arenacei nummulitici (Capo Mortola). Fascia costiera caratterizzata da forme derivate da oscillazioni marine quaternarie
Caratteristiche idrogeologiche
Il rilievo estremamente acclive,la stretta fascia giurassica carsificata, la fittissima fratturazione verticale determinano drenaggi estremamente rapidi (manca qualsiasi circolazione superficiale) e tempi di corrivazione assai ridotti. Le acque di gran parte degli affioramenti giurassici per un’estensione di ca. 10 kmq sono drenate verso il settore tra Punta Garavano e Capo Mortola, dove sgorgano “cinque sorgenti subacquee di regime presumibilmente perenne, allineate poco al disotto tra il Giurese ed il Cretaceo (Calvino-Stefanon 1963). La profondità delle sorgenti varia da -10 a -39 m, ad una distanza dalla costa da 60 m a ca. 1 km: la Polla Rovereto,è la scaturigine nettamente maggiore, con una portata media di ca. 100 l/s, sino a diversi mc/s con eccezionali precipitazioni (le acque sono bicarbonato-calciche), nelle altre i deflussi sono di pochi l/s. Le sorgenti sottomarine della Mortola sono di tipo carsico, alimentate da condotti ad U , forse legati ai periodi freddi pleistocenici (tuttavia la circolazione carsica del massiccio del Grammondo si è articolata già nel Cenozoico, a partire dal tardo Oligocene).
Oltre alla sorgente di Gerri (versante N del Grammondo),perenne, alimentata da depositi di tipo flyshoide, all’estremità dell’area la sorgente di tipo carsico del Vallone del Tufo, semidura, spiccatamente bicarbonato-calcica, che drena le acque delle coperture detritiche (e del substrato giurassico) del settore Testa di Cuore-Basavina. Sui versanti orientali del Grammondo sgorgano alcune piccole sorgenti di tipo bicarbonato-calcico: la Sorgente del Vallone del Passo, semidura (durezza totale 22,8 °francesi) ha ridottissimo tasso di magnesio (1.7 ppm) e significativo tasso di solfati (22,9 ppm); la Sorgente del Passo dei Sette Cammini è fortemente mineralizzata, con acque molto dure (TH 54 °fr.), a facies calcico-solfatica (Ca 125 ppm, SO4 150 ppm), connesse a circolazioni nella sottostante formazione a gessi e carniole del Keuper.
Caratteristiche speleologiche
Le cavità dell’area del Grammondo allo stato attuale delle conoscenze sono tutte di modeste dimensioni con sviluppo da 5 a 34 m (tuttavia sul versante francese,in buona parte tributario della sorgente della Mortola, sono presenti cavità più estese come la Grotta di Suess, nei gessi del Keuper, con uno sviluppo di ca. 300 m ed il Gouffre du Lyon profondo 40 m). Nella zona di assorbimento prevalgono le cavità tettoniche, generalmente verticali, con imponenti (e pericolosi) accumuli clastici che limitano disostruzioni ed esplorazioni. Sui versanti settentrionali lo Sgarbu Rundu è una cavità relitto con morfologie pseudo freatiche, con colate e depositi stalattitici e di “latte di monte”. Nel settore di Ponte S. Luigi (sopra i Balzi Rossi) sono presenti (nei calcari giurassici) diverse cavità, anche con resti di condotte freatiche cenozoiche. Le grotte dei Balzi Rossi, attribuite dal Rovereto (1928) ad esclusiva azione di erosione marina, testimoniano una genesi più complessa, con ridotte morfologie erosive, evidenze di clastesi, depositi litogenetici e potenti depositi (ora in gran parte asportati) terrigeno-clastici, a genesi diversificata tra cui, non secondaria, l’azione eolica.
LE GROTTE PIU’ PROFONDE LE GROTTE PIU’ LUNGHE
Buco di Giada (G 7) 25 m Grotta del Principe 34 m
Grotte G4-G5 15 m Buco di Giada ( G 7) 33 m
Grotta sotto il Grammondo 14 m Sgarbu Rundu 28 m
Spacca del M. Butetta 10 m Grotte G4-G5 27 m
Copertura vegetale e uso del suolo
Macchia mediterranea più o meno degradata, boscaglie di pino d'Aleppo nel settore meridionale, di pinastro (in corso di distruzione), di pino silvestre nell'interno. Vasta lecceta in zona Testa di Cuore.
Ridotta attività di pascolo. Attività agricola solo ai margini.
Altre caratteristiche
Degrado marcato a causa degli incendi.
Interesse paesaggistico e panoramico elevatissimo.
Caverne dei Balzi Rossi.
Bibliografia
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N.B. A questa va aggiunta la sterminata bibliografia paletno-paleontologica sulle Grotte dei Balzi Rossi.
Inquadramento geografico
L’area carsica del Grammondo (1377 m) comprende tutta la dorsale di confine (segnato dal crinale) con la Francia, tra la Val Bevera ed il Mar Ligure. Settore con elevata energia del rilievo: tra Grammondo e livello del mare su una distanza di ca. 6,5 km il dislivello è quasi di 1400 m (sul versante settentrionale su una distanza di poco più di 3,5 km il dislivello è di ca.1150 m). Ma altrettanto acclivi sono i pendii orientali, anche sui depositi marno-flyshoidi seppure più ondulati. Ancora più acclive il versante francese (occidentale).
La morfologia è stata controllata dalla tettonica con la zona di cresta,nei calcari giurassici, particolarmente accidentata, con esasperata tettonica fragile, che ha determinato oltre a grandi falesie, pinnacoli, creste affilate,ecc. Le zone a carso nudo, con karren, si alternano a vegetazione arborea e rupicola ed a grandiosi ghiaioni, conoidi ed accumuli detritici (in profondità i detriti sono cementati da concrezionamenti calcitici, in parte ereditati da fasi calde pleistoceniche). I campi solcati, a prevalenti forme aperte,vengono progressivamente divisi in blocchi prismatici sino a trasformarsi in pietraia carsica (griza). La copertura vegetale è in corso di espansione, specie la lecceta e la flora rupicola.
Inquadramento geologico
In tutta l’area del Grammondo affiora la serie sedimentaria meso-cenozoica del Dominio paleogeografico Delfinese-Provenzale (Sedimentario autoctono): è una successione, a prevalenza carbonatica, che dal Trias sup. (ca. 200 milioni di anni fa) si è, a fasi, sedimentata sino all’Oligocene inf. (ca. 35 my). L’area carsica è costituita principalmente dai calcari giurassici, potenti sino a 700 m, massicci, di color grigio chiari e caffelatte (Dogger e Malm, 170-140 my); marginalmente affiorano i marno-calcari del Cretacico inf.-sup.,i calcari arenacei nummulitici del Luteziano- Auversiano, le Marne del Priaboniano (Eocene sup.) ed il Flysch di Ventimiglia( Grés di Annot).
Strutturalmente il Grammondo è costituito da una grande anticlinale ad asse Nord-Sud (facente parte dell’Arc de la Roya, prolungamento orientale dell’Arc de Nice) con la cerniera rappresentata dai calcari del Malm. Il nucleo della piega è nel sottostante Keuper (Trias sup.) costituito da dolomie, carniole ed evaporiti, principalmente gessi puri (che affiorano soprattutto sul versante francese). I versanti settentrionali dell’area disegnano un’articolata struttura a scaglie ed a complesse strutture plicative. Il forte sollevamento plio-pleistocenico ha determinato potenti strutture fragili (riattivando elementi di una tettonica più profonda), con una fittissima fratturazione per la rigidità dei litotipi giurassici.

Grotte conosciute in quest'area: 25


LI2316 Grotta marina maggiore dei Balzi Rossi wgs84: 43.7835N 7.538E Q.0
LI2314 Grottina presso i Balzi Rossi wgs84: 43.7836111N 7.5380556E Q.10
LI2315 Grotta marina minore dei Balzi Rossi wgs84: 43.7835N 7.5381E Q.0
LI850 SGARBU RUNDU wgs84: 43.869155N 7.5083011E Q.685
LI118 GROTTA DEI FANCIULLI wgs84: 43.7843539N 7.53354E Q.5
LI117 GROTTA SAN FLORESTANO wgs84: 43.7841384N 7.5342909E Q.5
LI116 RIPARO ALDOBRANDINO MOCHI wgs84: 43.784054N 7.5347279E Q.5
LI115 GROTTA DEL CAVIGLIONE wgs84: 43.7840548N 7.53479E Q.5
LI114 LA BARMA GRANDE wgs84: 43.7837027N 7.53542E Q.5
LI113 GROTTA DEL PRINCIPE wgs84: 43.7838947N 7.5363474E Q.5
LI579 TANETTA DELLA COLONIA wgs84: 43.8432147N 7.8401789E Q.136
LI1193 SPACCA DEL MONTE BUTETTA wgs84: 43.8481583N 7.4999918E Q.1300
LI849 BARMA SOTTO LO SGARBU RUNDU wgs84: 43.869155N 7.5083011E Q.685
LI1187 BARMA SUPERIORE PRESSO PONTE SAN LUIGI wgs84: 43.7840564N 7.5349143E Q.80
LI1188 CAVERNA SOTTO LA CASERMA wgs84: 43.7859867N 7.5450579E Q.100
LI1189 CAVERNETTA PRESSO IL RISTORANTE wgs84: 43.7850289N 7.5335235E Q.65
LI1190 TANETTA SOPRA IL VALLONE DEL CORNA' wgs84: 43.8280844N 7.5140631E Q.1000
LI1191 FESSURA SOPRA IL VALLONE DEL CORNA' wgs84: 43.8280844N 7.5140631E Q.1000
LI1186 BARMA INFERIORE PRESSO PONTE SAN LUIGI wgs84: 43.7840564N 7.5349143E Q.70
LI846 POZZO NUOVO DI MONTE MAGLIOCCA wgs84: 43.8122632N 7.5797305E Q.
LI847 BARMA DI CIMA GIRALDA wgs84: 43.7885861N 7.5300808E Q.
LI848 BARMA DI PONTE COLOMBO wgs84: 43.8562121N 7.5734615E Q.
LI733 CAVERNONE VIII DI ROVERINO wgs84: 43.8082691N 7.5989712E Q.
LI734 BARMA I DI GRIMALDI wgs84: 43.7873659N 7.5332177E Q.
LI735 BARMA II DI GRIMALDI wgs84: 43.7873659N 7.5332177E Q.