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Sunday 19 February 2017 - 13:38 enricomassa View

Idversions
23447
Code
248

TANA DELL' ORPE

Synonyms
TANA DELLA VOLPE;TANA \
Firstreference
MAIFREDI P. (1965) - CELLA G., VERRINI A. ED ALTRI (1998)
Regione
LIGURIA
Provincia
SV
Comune
MILLESIMO
Localita
BRIC TANA/VALLE RIO MOLINO
Areas
SV17 BRIC TANA
Geologicalformation
MOR FORMAZIONE DI MOLARE
Dimensioni
Lenght total
373
Lenght planimetric
357
Lenght extension
0
Depth positive
1.5
Depth negative
-16
Depth total
17.5
Coordinates type
Gauss Boaga Zona 1
Posizione ingresso
Latitude
4911716
Longitude
1437347
Original coordinates type
Gauss Boaga Generiche
Elevation
510
Elevation map
0
Elevation gps
0
Riferimenti a censimenti speciali
Associations
G.S.L. A.ISSEL/G.S.SAVONESE/G.G.NOVARA
Notes

RILIEVO
Description
La “Tana de l’Orpe” (nome che deriva da una deformazione della denominazione dialettale “Tana ‘dra Vurp”) si apre in una valle cieca, con un comodo ingresso caratterizzato da un alto pseudo-canale di volta; sulla sinistra si sviluppano invece alcuni bassi ambienti, presto intransitabili.
Recentemente, in occasione delle alluvioni del 1994 e del 1995, l’acqua del rio ha reso transitabile sulla destra un nuovo, ma più angusto ingresso, che drena ora quasi tutto il flusso idrico in entrata, dal quale si può arrivare direttamente nei pressi del punto 3 del rilievo topografico della grotta.
La cavità è caratterizzata da ambienti di modeste dimensioni, in cui si alternano angusti passaggi a brevi tratti più facilmente percorribili: si estende per circa 150 metri in direzione Nord-Est e per oltre 200 metri in direzione Nord, lungo due principali direttrici di fratturazione (orientate rispettivamente ENE-OSE e Nord-Sud), seguendo l’immersione degli strati.
Si possono distinguere un ramo principale, noto da parecchi anni, e un ramo secondario, esplorato dal Gruppo Speleologico Savonese nel 1997.
Ramo principale
Dall'imbocco principale si percorre un meandro, quasi sempre alto e dal fondo ghiaioso, che presenta due caratteristiche pieghe a gomito (in corrispondenza dell’intersezione di due delle fratture lungo le quali si sviluppa la grotta); poco più avanti si incontra la galleria più ampia della cavità, generata da due condotte affiancate (unite da processi di anastomosi), impostate lungo una marcata superficie di discontinuità.
Verso Sud la prosecuzione è sbarrata da un grande crollo (in salita), correlato a un ben evidente sprofondamento esterno, mentre nella direzione opposta si incontra una serie di angusti cunicoli secondari sabbiosi, che diventano presto intransitabili (punti 67-76 del rilievo).
Superate due ulteriori curve a gomito, la galleria principale si allarga nella “Sala Bertarelli”, ampio ambiente piuttosto squadrato, impostato lungo l’intersezione di due fasci di fratture.
Poco prima della sala, sulla destra si stacca un ramo laterale, il “Ramo delle Concrezioni”, interessante sia per le belle morfologie del meandro, sia per le concrezioni presenti: questo ramo riporta nuovamente all'esterno, in corrispondenza del rio Molino, poco a monte dell’ingresso esterno della grotta.
Tutto il ramo (attualmente occluso) viene stagionalmente percorso da un rigagnolo.
Sulla destra della Sala Bertarelli, da uno stretto ed alto meandro (punto 66 del rilievo), proviene un modesto flusso idrico perenne, raccolto e drenato dalla galleria principale. Sul lato opposto della sala, in alto, altri stretti cunicoli di¬vengono presto intransitabili: molto probabilmente sono in comunicazione con la volta del meandro del “Ramo Nuovo”.
Da qui la galleria principale prosegue in discesa, con passaggi via via più stretti; superati dapprima una cascatella e poi un laghetto, si segue una galleria che si abbassa progressivamente. Dopo due brusche svolte, si oltrepassa strisciando un tratto fangoso (il “sifone”), giungendo infine in un modesto slargo (punto 22): risalendolo, si raggiunge un breve tratto di galleria-relitto, di dimensioni maggiori (punti 26, 27). Discendendo invece un saltino (alla cui base confluisce, filtrando da una frana, un nuovo modesto flusso idrico), si incontra un basso passaggio che immette in una stretta condotta semi-allagata, impostata in inter¬strato, che costituisce l’attuale termine della cavità (punto 25).
Ramo nuovo
Una quindicina di metri dopo la “Sala Bertarelli” (punto 15 del rilievo topografico), sulla sinistra, è possibile seguire per oltre cento metri uno stretto e faticoso cunicolo, dall’andamento mediamente discendente e caratterizzato da evidenti morfologie freatiche. Lungo tutto il suo sviluppo si alternano stretti passaggi impostati su una marcata discontinuità sub-verticale a direzione costante con improvvise variazioni di direzione.
L’ultimo tratto di questo cunicolo, interessato dalla presenza di alcune pozze perenni e da una parete costituita da grandi placche ofiolitiche, risale di alcuni metri, prima di diventare intransitabile (punto 60).
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Sul lato opposto della sala, in alto, altri stretti cunicoli di\u00acvengono presto intransitabili: molto probabilmente sono in comunicazione con la volta del meandro del \u201cRamo Nuovo\u201d.\r\nDa qui la galleria principale prosegue in discesa, con passaggi via via pi\u00f9 stretti; superati dapprima una cascatella e poi un laghetto, si segue una galleria che si abbassa progressivamente. Dopo due brusche svolte, si oltrepassa strisciando un tratto fangoso (il \u201csifone\u201d), giungendo infine in un modesto slargo (punto 22): risalendolo, si raggiunge un breve tratto di galleria-relitto, di dimensioni maggiori (punti 26, 27). 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Dati compilazione
Recordinsert
10/07/2010
Username
admin
Userupdate
enricomassa
Recordupdate
19/02/2017
Saturday 03 October 2015 - 13:40 henrydesantis View
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