ROVERINO - CIAIXE

IM3

Regione
LIGURIA
Description
Il settore, nei conglomerati pliocenici poligenici, abbraccia il settore ventimigliese tra la bassa Val Roia ed il tratto terminale della Val Nervia: ha l’aspetto di un compatto blocco che degrada verso SE. Carattere paesaggistico peculiare i grandiosi cavernoni di Roverino, a zone con potenti depositi litogenetici.
Surface
500
Cities
VENTIMIGLIA, CAMPOROSSO
Mountain Community
ROIA, NERVIA
Lithological
Conglomerati poligenici del Pilocene medio - inf.. Marginalmente argille e sabbie del Pliocene inf.
Geomorphology
Carso di tipo mediterraneo caldo.
Morfologie paracarsiche (avvallamenti doliniformi: M. Caria). Grandi falesie con cavernoni e litogen. anche in prossim. dell' esterno
Hydrogeological
L’elevata porosità primaria dei litotipi conglomeratici determina un assorbimento disperso (corsi d’acqua stagionali, con modestissimi deflussi, sono presenti solo in corrispondenza delle principali intercalazioni argillitiche.I drenaggi di tipo carsico alimentano gli acquiferi sub alvei (Nervia, Roia), oltre a sorgenti sottomarine. Sono presenti, in corrispondenza di livelli pelitici, diverse sorgentelle con portate molto ridotte, spesso non perenni. La più significativa è la Fontana del Carmelo che sgorga (Vallone Seborrino sopra Camporosso) in corrispondenza di una grande lente argillitica che sottende i conglomerati pliocenici. La sorgente, perenne, ha una certa costanza dei caratteri chimico-fisici: temperature tra 14,5 e 15,4 °C, conducibilità specifica tra 420 e 520 microSiemens/cm, la facies è bicarbonato alcalino-terrosa (con dominanza del catione calcio) pur con contaminazioni evaporitiche (solfati e cloruri), mentre la presenza di nitrati sembra indicare lo scarso potere di auto depurazione dell’acquifero conglomeratico. Un’altra piccola sorgente stagionale sul M. delle Fontane, la Fonte Luigi, presenta caratteri simili alla precedente, leggermente meno mineralizzata (conducibilità sp. 410-450 mS/cm; durezza totale ca. 24 °francesi; solfati 60-80 parti per milione). Dati che sembrano essere generalizzabili per tutte le acque ipogee di tipo carsico dell’area.
Caving characteristics
Il carattere prevalentemente carbonatico dei conglomerati, in particolare del cemento, ha favorito la carsificazione , sempre controllata dalla tettonica fragile. Nell’area sono state sinora esplorate più di venti cavità, principalmente tettoniche o grandi cavernoni: le cavità verticali (come la Voragine di Ciaixe o il Pozzo di Fasciae) sono strettamente dipendenti da piani di frattura verticali, ma presentano depositi calcitici dovuti alle acque di percolazione.
Sulle pareti occidentali ( nel settore Roverino-M. Fontane) le grandi falesie hanno favorito la formazione di enormi cavernoni (7 catastati), con volte alte anche più di 40 m: la genesi è legata ai processi di dissoluzione del cemento carbonatico, che ha favorito i collassi dei ciottoli conglomeratici. La dissoluzione ha portato alla formazione di depositi litogenetici, anche molto potenti. La genesi delle cavità è quindi chimioclastica e gravi clastica. I grandi cavernoni di Roverino sono un aspetto paesaggistico spettacolare, ma la genesi e la poderosa litogenesi indicano come la carsificazione nei conglomerati pliocenici sia di tipo primario.
LE GROTTE PIU’ PROFONDE LE GROTTE PIU’ LUNGHE
Voragine di Ciaixe 51 m Voragine di Ciaixe 140 m
Cavernone I di Roverino 34 m Cavernone I di Roverino 58 m
Cavernone IV di Roverino 16 m Cavernone IV di Roverino 46 m
Pozzo di Fasciae 14 m Pozzo di Fasciae 24 m
Vegetation cover and land use
Macchia mediterranea più o meno degradata, boscaglie di pino d'Aleppo e di pinastro (queste ultime in corso di distruzione). Boscaglie di roverella.
Ai margini, attività di floricoltura, oliveto e vigneto.
Other features
Degrado marcato a causa degli incendi.
Interesse paesaggistico e panoramico rilevante
Reperti preistorici (Barma Arabica)
Bibliography
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Geographical framework
L’area carsica presenta un degradante crinale di piccoli rilievi: dal M. Baraccone (m 515), ai M. delle Fontane (m 458) e M. Carbone (m 443), a Colla Sgarba (m 244), sopra la piana del Nervia. Netta è l’asimmetria dei versanti (legata all’immersione meridionale dei conglomerati ed al potente sollevamento basculante pliopleistocenico). Tutto il lato occidentale è costituito dalle grandi falesie nei conglomerati (con dislivelli, sino al Roia, di diverse centinaia di metri). Il settore centrale, da Madonna della Neve sino a sopra Madonna della Virtù (ed anche il tratto intorno a San Giacomo) è disegnato a morfologie morbide, con ampie porzioni sub pianeggianti (favorite dall’assorbimento disperso) o a lieve pendenza. Infine i versanti orientali e meridionale scendono verso il bacino del Nervia con una certa acclività. Il reticolo idrografico evidenzia, a Sud, il profondo solco del Rio S. Secondo (su nette linee tettoniche); meno incisi i lati orientali : rii Seborrina, di Ciaixe e di Fasciae. La copertura vegetale è principalmente a gariga (in espansione); gli insediamenti umani (edificazioni, coltivazioni) sono in progressivo ampliamento, specie nella fascia SE.
Geological framework
L’area carsica è legata ai conglomerati pliocenici: l’affioramento (denominato lembo di S. Antonio-Rocca Sgarba) è il principale (superficie ca. 10 kmq) del cosidetto bacino pliocenico di Ventimiglia-Bordighera, costituito da un deposito di delta-conoide ghiaioso-sabbioso. La stratigrafia comprende sino a tre unità conglomeratiche sovrapposte, separate da due livelli pelitici principali, che indicano un succedersi di fasi trasgressive e regressive per variazioni del livello del mare legate alla tettonica locale. La litofacies prevalente è rappresentata dai conglomerati (Pliocene inf.-medio), con intercalazioni sabbioso-argillitiche. I conglomerati (a facies clastica psefitica prevalente, subordinatamente psammitica) sono costituiti da clasti eterometrici, con dimensioni da centimetriche a decimetriche, rappresentati principalmente da arenarie più o meno calcaree, calcari ecc. (rari ciottoli di porfidi e gneiss provenienti dal massiccio Argentera-Mercantour). Il cemento è prevalentemente carbonatico. La potenza dei sedimenti pliocenici può superare i 500 m. Il basamento della serie conglomeratica è una fascia di argille giallastre del Pliocene inferiore; mentre nel settore occidentale i conglomerati poggiano direttamente sul Flysch di Ventimiglia (Eocene sup.-Oligocene ?) in discordanza tettonica. La serie sedimentaria pliocenica ha generalmente un’immersione meridionale con inclinazione delle bancate intorno ai 15-30°: la disposizione strutturale è il risultato del potente (oltre 500 m) sollevamento plio-pleistocenico. Questa tettonica ha favorito, specie sui versanti occidentali (Roverino s.l.) collassi e scivolamenti gravitativi di grandi zolle conglomeratiche.

Grotte conosciute in quest'area: 19


LI726 CAVERNONE I DI ROVERINO wgs84: 43.8056722N 7.5998306E Q.
LI1504 CAVERNETTA II DI MAURE wgs84: 43.7946008N 7.6195581E Q.227
LI1503 CAVERNETTA I DI MAURE wgs84: 43.7946008N 7.6195581E Q.227
LI1181 GROTTA SGARBA wgs84: 43.7932049N 7.6262951E Q.170
LI1182 POZZO DI ROCCA SGARBA wgs84: 43.7930323N 7.6269205E Q.150
LI1183 CAVERNETTA PRESSO ROCCA SGARBA wgs84: 43.7937345N 7.6254129E Q.180
LI1184 BARMA DEL MONTE DELLE FONTANE wgs84: 43.8152166N 7.6001765E Q.280
LI1180 TANA DEI NERI wgs84: 43.8321794N 7.603138E Q.360
LI839 CAVERNONE IX DI ROVERINO wgs84: 43.8103271N 7.5979285E Q.
LI838 RISORGENZA DELLA GIACHEIRA wgs84: 43.9470041N 7.6430686E Q.
LI732 CAVERNONE VII DI ROVERINO wgs84: 43.8080891N 7.5989754E Q.
LI727 CAVERNONE II DI ROVERINO wgs84: 43.8056573N 7.598908E Q.
LI728 CAVERNONE III DI ROVERINO wgs84: 43.8070075N 7.5988764E Q.
LI729 CAVERNONE IV DI ROVERINO wgs84: 43.8071905N 7.5991208E Q.
LI730 CAVERNONE V DI ROVERINO wgs84: 43.8075506N 7.5991123E Q.
LI731 CAVERNONE VI DI ROVERINO wgs84: 43.8078429N 7.5863001E Q.
LI723 POZZO DI FASCIAE wgs84: 43.8260392N 7.6164636E Q.
LI724 VORAGINE DI CIAIXE wgs84: 43.8196861N 7.6197191E Q.
LI725 POZZETTO DEL MONTE CARIA wgs84: 43.8213361N 7.614707E Q.